4. Il Nuovo Testamento insegna che Gesù è un uomo

Il Nuovo Testamento insegna che Gesù era un uomo. Innanzitutto, è stato Gesù stesso a dirlo. Ad esempio, in Giovanni 8:40, Gesù disse di essere “un uomo che vi ha detto la verità”. Gesù non stava nascondendo una “natura divina”; stava facendo un’affermazione di fatto che confermava ciò che gli Ebrei si aspettavano dal Messia, ossia che sarebbe stato un uomo pienamente umano.

Anche gli apostoli insegnavano che Gesù era un uomo. Ad esempio, nel suo discorso alla folla radunata il Giorno della Pentecoste, l’apostolo Pietro fece una dichiarazione molto chiara, affermando che Gesù era un uomo approvato da Dio: “Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù il Nazareno, uomo accreditato da Dio tra di voi per mezzo di potenti operazioni, prodigi e segni che Dio fece tra di voi per mezzo di lui, come anche voi sapete...” (Atti 2:22). Qui Pietro insegnava chiaramente che Gesù era un uomo e che Dio compiva miracoli “attraverso di lui”.

Se la Trinità fosse esistita, dovremmo ritenere che quando Pietro aveva migliaia di ebrei devoti riuniti insieme il Giorno della Pentecoste sarebbe stato un buon momento per parlarne. Ma invece, Pietro disse agli ebrei che Gesù era il Messia che stavano aspettando: un uomo approvato da Dio.

Come Pietro, anche Paolo insegnava che Gesù era un uomo. Ad esempio, quando si trovava ad Atene, Paolo parlò a una folla di gentili non salvati riguardo a Gesù Cristo e disse che Dio avrebbe giudicato il mondo “mediante l’uomo che ha stabilito” (Atti 17:31). Paolo non disse né lasciò intendere che Gesù fosse altro se non un “uomo”. Ma specialmente poiché il pubblico greco di Paolo era politeista, sembra che, se ci fosse stata una Trinità, Paolo avrebbe potuto insegnarla alla folla. Mentre è probabile che gli ebrei si sarebbero molto turbati se qualcuno avesse insegnato che c’era una Trinità, questi greci politeisti non si sarebbero quasi certamente turbati, per cui sarebbe stato un momento perfetto per introdurre il concetto. Ma invece, Paolo disse che Gesù era un uomo stabilito da Dio.

Ci sono diversi altri versetti nel Nuovo Testamento che affermano che Gesù era un uomo. Ad esempio, in Romani si dice che un uomo, Adamo, fece entrare il peccato nel mondo, e che anche un uomo avrebbe dovuto redimere il mondo dal peccato. Romani 5:15 dice: “Se infatti per la trasgressione di un solo uomo molti sono morti, molto di più la grazia di Dio e il dono gratuito concesso per grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, hanno abbondato per molti.” Alcuni teologi insegnano che solo Dio poteva pagare per i peccati dell’umanità, ma la Bibbia dice specificamente che un uomo deve farlo. La lettera ai Corinzi afferma lo stesso concetto di Romani: “Poiché se per mezzo di un uomo è venuta la morte, anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti” (1 Cor. 15:21).

1 Timoteo 2:5 afferma che è Gesù, l’uomo, ad essere il mediatore tra Dio e gli uomini. 1 Timoteo 2:5 dice: “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù.” Questo versetto chiama Gesù Cristo “un uomo” anche dopo la sua resurrezione.

La dottrina trinitaria cerca di spiegare i versetti che affermano che Gesù era un uomo dicendo che era completamente uomo e completamente Dio allo stesso tempo. Ma ci sono problemi con questo. Uno di questi è che non c’è un singolo versetto che affermi che Gesù fosse sia Dio che uomo. La dottrina dell’uomo-Dio è costruita su molti versetti. Inoltre, gli studiosi ammettono che ci sono solo circa otto versetti in tutto il Nuovo Testamento che possono essere interpretati per dire che Gesù è Dio, e ciascuno di essi può essere tradotto in un modo che supporta la posizione unitariana biblica, oppure è messo in discussione dal contesto, o può essere spiegato dall’uso della parola “Dio” nella cultura. Al contrario, i versetti chiari in cui si dice che Gesù è un “uomo,” come quando Pietro o Paolo insegnarono alle loro platee che Gesù era un uomo stabilito da Dio, non sono messi in discussione dal contesto e  non sembra esserci alcuna buona ragione per cui quegli uomini non avrebbero detto che Gesù era un Dio-uomo, se in effetti fosse stato così.

In realtà, la lettera agli Ebrei sembra chiarire l’argomento affermando che quando Gesù era sulla terra, fu fatto come noi in ogni cosa: “Perciò egli [Gesù] doveva essere reso simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e fedele nel servizio di Dio” (Ebrei 2:17). Questo versetto mostra che Gesù non era allo stesso tempo pienamente umano e pienamente Dio. Se lo fosse stato, non sarebbe stato come noi in ogni cosa.

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